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feat(appunti): [Anno1] Matematica discreta #74

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@@ -0,0 +1,67 @@
>**DEF:**
>Siano $U$ e $V$ sp. vett. sullo stesso campo $\mathbb{K}$. Una _applicazione_ $L:U \rightarrow V$ è detta _**lineare**_ se
>$$L(\lambda \cdot u_{1} + \mu \cdot u_{2}) = \lambda\cdot L(u_{1}) + \mu \cdot L(u_{2})$$
>$$operazioni\space in \space U = operazioni \space in \space V$$

Dato un vettore $u \in U$ ad esso si associa la sua combinazione lineare $L(u) \in V$.
Pertanto la combinazione lineare della somma di vettori di uno scalare equivale alla somma delle combinazioni lineari di ogni vettore, ognuno moltiplicato per uno scalare.

**Quando un app. è lineare?**

Un’applicazione lineare si ha quando applicando lo 0 vettore in entrata, si ha il vettore nullo in uscita.

***

**DEF:**
Sia $L:U\rightarrow V$ lineare

>$KER(L) = \{u\in U |L(u) = \bar{o}_{v}\} = L^{-1}(\bar{o}_{v})$

>$IM(L)=\{ L(u)|u \in U\}$

entrambi sono dei sottospazi
>$KER(L)\subseteq U$
>$IM(L)\subseteq V$

Il kernel non è vuoto contiene sempre almeno lo zero vettore che è diverso dal vuoto
L'immagine no è mai vuota dato che c'è sempre lo zero vettore essendo che $KER \subseteq IM$

**TH:**
$KER(L) \le U$ (ker è un sottospazio di U)
$IM(L) \le V$ (Im è un sottospazio di V)

**dim:**
è vero che l'immagine del kernel è lo zero vettore?
$u_{1},u_{2} \in KER(L)$
$\lambda u_{1} + \mu u_{2} \in KER(L)$?

se $L(\lambda u_{1} + \mu u_{2} )= \bar{o}_{v}$
allora $\lambda L(u_{1}) + \mu L(u_{2})= \bar{o}_{v}$ dato che $\lambda L(u_{1}) = \mu L(u_{2})=\bar{o}_{v}$

****

>**TH:**
>$L:U\rightarrow V$ ed $u_{1},...,u_{n}$ è una base di $U$ allora $$IM(L)= <L(u_{1}),...,L(u_{n})>$$ insieme di COMBINAZIONI LINEARI che generano una BASE -> detti generatori

Per trovare l'immagine si fa l'applicazione sulla base canonica rispettivamente all'insieme di arrivo per poi formare una matrice mettendo i vettori risultatnti in colonna. Il rango della matrice è la dimensione dell'immagine.

**TH della DIMENSIONE:**
Sia $L:U \rightarrow V$ lineare allora $$dim(KER(L)) + dim(IM(L)) = dim(U)$$
posso calcolare o la dimensione dell'immagine senza calcolare l'immagine con:
$$dim(IM(L)) = dim(U) - dim(KER(L))$$
o posso calcolare la dimensione del kernel senza calcolare il kernel con:
$$dim(KER(L)) = dim(U) - dim(IM(L))$$
****

**PROP:**
Sia $L:U \rightarrow V$ lineare allora
- $L$ è INIETTIVA se e solo se $KER(L)=(\bar{o}_{v})$ ossia la sua dimensione è $0$
- $L$ è SURIETTIVA se e solo se $IM(L)= V$

se $L$ è sia iniettiva che suriettiva allora $L$ si dice _**ISOMORFISMO**_

**PROP:**
Se $L$ è un isomorfismo allora $L^{-1}$ è lineare.



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@@ -0,0 +1,114 @@
>**DEF:**
>Sia $A \in M_{n\times n}(\mathbb{R})$ un elemento $\lambda \in (\mathbb{R})$ si dice autovalore di $A$ se _esiste_ un vettore $V\in(\mathbb{R})^{n}\textbackslash \{\bar{o}\}$ tale che $$A\cdot V = \lambda \cdot V$$
>il vettore $V$ di dice _AUTOVALORE_ di $A$ _relativo_ all'autovalore $\lambda$ .
>
>L'**auto-spazio** relativo a $\lambda$ $$A_{\lambda} = \{V \in \mathbb{R}^{n} | A\cdot V = \lambda \cdot V \} \leq \mathbb{R}^{n}$$
>La dimensione dell'auto-spazio deve essere maggiore di $0$ (almeno 1). Per DEFINIZIONE contiene un vettore **non nullo**.

Es:
$$A =
\begin{pmatrix}
2 & 3 \\
1 & 4 \\
\end{pmatrix}$$
$$A-\lambda\Pi_{2}=
\begin{pmatrix}
2-\lambda & 3 \\
1 & 4-\lambda \\
\end{pmatrix}
$$
ed andando a determinare il polinomio caratteristico
$$DET(A-\lambda\Pi_{2})= (2-\lambda)(4-\lambda) -3 = \lambda^{2} -6\lambda +5
$$
trovando le radici abbiamo
$$DET(A-\lambda\Pi_{2})= (\lambda-5)(\lambda-1)$$
in questo caso gli autovalori sono relativamente $\lambda=5$ e $\lambda=1$.

>**DEF:**
>La #molteplicità molteplicità **algebrica** di un autovalore $\lambda$ è la sua molteplicità (numero di volte) come radice del _polinomio caratteristico_.

>**DEF:**
>Sia $\lambda$ un autovalore la **Molteplicità GEOMETRICA** $$\mu_{g}(\lambda) = DIM(A_{\lambda})$$
>La dimensione dell'auto-spazio determina la molteplicità geometrica.

****
**PROP:**
>Sia $A \in M_{n\times n}(\mathbb{R})$ allora $\forall\lambda$ _Autovalore_ $$1\leq \mu_{g}(\lambda) \leq \mu_{a}(\lambda) \leq n$$
>
>Corollario:
>se $\mu_{a} = 1$ allora **sicuramente** $\mu_{g} = 1$
>
****

>**Def:**
>$A \in M_{n\times n}(\mathbb{R})$ $A$ si dice **DIAGONALIZZABILE** se $$\exists P \in M_{n\times n}(\mathbb{R})\space \space Invertibile$$
>$$\exists D \in M_{n\times n}(\mathbb{R})\space \space Diagonale$$
>tale che $$A = P^{-1}DP$$

**TH:**
$A \in M_{n\times n}(\mathbb{R})$ $A$ si dice **DIAGONALIZZABILE** se e solo se
1) $\sum_{\lambda} \mu_{a}(\lambda) = n$
2) $\forall \lambda \space \space \mu_{g}(\lambda) = \mu_{a}(\lambda)$

La matrice $D$ ha in diagonale gli autovalori con relativa molteplicità.
La matrice $P$ ha le basi degli autospazi in colonna.

Es:
$$A = \begin{pmatrix}
2 & 3 \\
1 & 4 \\
\end{pmatrix}$$
Dato che si conoscono gli autovalori per determinare gli **autospazio** si procede con il seguente procedimento:
$$\begin{pmatrix}
2 & 3 \\
1 & 4 \\
\end{pmatrix}\begin{pmatrix}
x_{1} \\
x_{2} \\
\end{pmatrix} =
5\begin{pmatrix}
x_{1} \\
x_{2} \\
\end{pmatrix}
$$
questa disposizione è la precedente eguaglianza $A\cdot V = \lambda \cdot V$.

Il posto occupato da $5$ è uno degli autovalori che ha il suo relativo autospazio.
Per ogni autospazio usiamo ogni autovalore.

Creando il sistema relativo all'equazione fondamentale e risolvendolo si ottiene che
$$A_{5}=\{(x,x)|x\in \mathbb{R}\}$$
una possibile base è $\langle(1,1)\rangle$ ciò ci dice che ha dimensione uno soddisfacendo cosi le ipotesi del teorema.
Lo stesso procedimento vale per $\lambda = 1$ che ci dà
$$A_{1}=\{(-3y,y)|x\in \mathbb{R}\}$$
anche qui una possibile base è $\langle(-3,1)\rangle$le ipotesi sono soddisfatte rendendo cosi la matrice diagonalizzabile.

Le matrici $D$ e $P$ per definizione sono:
$$D = \begin{pmatrix}
5 & 0 \\
0 & 1 \\
\end{pmatrix}$$
$$P = \begin{pmatrix}
1 & -3 \\
1 & 1 \\
\end{pmatrix}$$
****
PROCEDIMENTO PER DETERMINARE SE UNA MATRICE E’ DIAGONALIZZABILE
1. Si prende la matrice considerata e data poi la matrice $A-\lambda\Pi_{n}$ si determina il polinomio caratteristico e le relative radici.
2. Date le matrici (e quindi gli autovalori) si determina subito la molteplicità algebrica di ognuno. La somma delle molteplicità però deve essere uguale al grado del polinomio caratteristico
3. Per la molteplicità algebrica si hanno due casi:
a. Dato un autovalore se la sua molteplicità algebrica è $1$ allora lo sarà anche l sua molteplicità geometrica
b. Se la molteplicità algebrica è maggiore di uno si avrà calcolare la molteplicità geometrica determinando la dimensione dell’auto-spazio relativo all’auto-valore.
4. Se un autovalore ha molteplicità algebrica e geometrica uguali allora per quell'autovalore quella matrice è diagonalizzabile.







n.b.
Ogni $\lambda$ ha il suo autospazio.

>**def:**
>Considerando $P(x)$ $\alpha$ è radice di _MOLTEPLICITÀ_ $r$ se $(x-\alpha)^{r}/P(x)$ e $(x-\alpha)^{r+1} \nmid P(x) \mu_{a}(\lambda)$
52 changes: 52 additions & 0 deletions triennale/Anno 1/Matematica Discreta/Modulo 2/Deteminante.md
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@@ -0,0 +1,52 @@
## Determinante di una [[Matrici|matrice]]
>**DEF:** *induttiva*
>se $A \in M_{1 \times 1} (\mathbb{R})$ allora $det(A) = a_{11}$
>se $A \in M_{n \times n} (\mathbb{R})$ allora prendo la prima riga e
>
>**Formula di Lablace**
>$$det(A) = \sum_{i=1}^{n}(-1)^{1+i}a_{1,i}det(A_{1,i})$$

Es della prima ipotesi:
$$D(7) = 7$$

Es della seconda ipotesi con una $2\times2$
$$
D
\begin{pmatrix}
1 & 2 \\
3 & 4 \\
\end{pmatrix} =
\sum_{i=1}^{2}(-1)^{1+1}\cdot1\cdot 4 \ + (-1)^{1+2}\cdot 2 \cdot3
$$
>il membro $(-1)^{1+i}$ si può omettere se si considera il segno di $a_{1,i}$ secondo il seguente schema:

$$
\begin{pmatrix}
+ & - \\
- & + \\
\end{pmatrix}
$$

**Genericamente**
>quando si tratta con matrici $2\times2$ si può usare il seguente trucchetto:

$$
\begin{pmatrix}
a & b \\
c & d \\
\end{pmatrix} = a \cdot d - c\cdot b
$$
>si prende la diagonale principale e la si moltiplica per la diagonale formata con gli angoli opposti con il segno invertito.

>quando si tratta con matrici $3\times3$ si può usare la _regola di Sarrus_

>**Proposizione**
>Il determinante di una trasposta è uguale al determinante della trasposta
>$$D(A) = D(A^{T})$$

Le operazioni elementari posso modificare il determinante
>1. Se scambio due righe/colonne il determinante cambia segno (se ho due righe uguali il Det è $0$).
>2. Se moltiplico tutta la riga per uno scalare allora il determinante è moltiplicato per lo scalare.
>3. Se sommo ad un riga/colonna un multiplo di un altra il determinante non cambia.

Ci sono altre tecniche per calcolare il determinare come l'uso del [[Rango per minori]].
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@@ -0,0 +1,15 @@
1) [[Matrici]]
2) [[Deteminante]]
3) [[Rango per minori]]
4) [[Anno 1/Matematica Discreta/Modulo 2/Sistemi lineari]]
5) [[Spazi Vettoriali]]
6) [[Sottospazi Vettoriali]]
7) [[Applicazioni lineari]]
8) [[Auto valori, Auto Vettori e diagonalizzazione]]







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